CHIRURGIA DEL VISO

RINOPLASTICA

La rinoplastica è una delle procedure di chirurgia estetica più comune. È un intervento che consente la correzione del profilo e della morfologia del naso, indicato sia per finalità estetiche che per correggere deformità congenite o acquisite in seguito a traumatismi. Il grado di miglioramento varia da individuo ad individuo ed è influenzato dalla qualità della cute, dalla forma e dalle dimensioni dello scheletro sottostante. È possibile ridurre o aumentare le dimensioni del naso, cambiare la forma della punta o del dorso, restringere le narici, modificare l'angolo tra il naso ed il labbro superiore. Il naso deve essere integrato nell'insieme del volto in modo che risulti il più armonioso possibile. L'obiettivo è la correzione dei difetti e non la riproduzione di un modello predefinito. Nel corso dello stesso intervento è possibile eseguire anche la correzione del setto nasale e dei turbinati (rinosettopastica) per correggere eventuali problematiche respiratorie. I migliori candidati per l'intervento di rinoplastica sono quei pazienti che cercano un miglioramento del proprio aspetto fisico, che siano in buona salute, psicologicamente stabili e con prospettive realistiche. Come tutti gli interventi chirurgici, la rinoplastica può comportare complicanze che, nel caso sia eseguita da un chirurgo plastico esperto, risultano essere rare e solitamente minori. In circa il 10% dei casi (da dati statistici in letteratura mondiale) si può andare incontro ad un reintervento. Ciò è legato al fatto che i processi biologici di guarigione nella rinoplastica sono assolutamente imprevedibili e possono causare piccole irregolarità che possono essere corrette con un ulteriore, minore, intervento.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
La procedura chirurgica viene generalmente eseguita in anestesia generale, anche se può essere effettuata in anestesia locale con assistenza anestesiologica in assenza di intervento sulla componente ossea, e richiede da 1 a 3 ore. Sono descritti due principali modi di esecuzione della rinoplastica: una tecnica chiusa nella quale le incisioni vengono praticate all'interno delle narici e una tecnica aperta nella quale si aggiunge un'incisione a livello della columella (congiunzione tra le due narici). La metodica prevede che la parte cutanea venga mobilizzata dalla struttura ossea e cartilaginea di sostegno, che viene rimodellata secondo la pianificazione pre-operatoria. La cute viene poi ridistribuita sulla nuova impalcatura. Il naso viene zaffatto con dei tamponi e le fratture ossee ridotte con una placchetta rigida. I differenti aspetti dell'intervento vanno sempre approfonditamente esaminati caso per caso e discussi con il chirurgo in sede di consultazione.
 
IL POST-OPERATORIO
Dopo un intervento di rinoplastica, il paziente può avvertire dolenzia locale che è generalmente ben controllata dagli usuali antidolorifici. Nell'immediato postoperatorio sarà normale assistere ad edema, gonfiore ed ecchimosi che si risolveranno nel giro di circa due settimane. I tamponi nasali vengono rimossi in 2°-3° giornata, mentre la placchetta di contenzione del dorso si toglie dopo circa una settimana. La completa riduzione dell'edema sarà visibile dopo circa 2-3 mesi. La normale attività può essere ripresa in tempi molto brevi, evitando però sforzi eccessivi che possano far aumentare la pressione sanguigna.

BLEFAROPLASTICA

La blefaroplastica rappresenta uno degli interventi chirurgici più eseguiti nel settore della chirurgia plastica e può coinvolgere la palpebra superiore, inferiore od entrambe, associandosi ad eventuale riduzione delle borse adipose periorbitarie. Permette di ottenere un ringiovanimento complessivo dello sguardo,  avendo contestualmente, in alcuni casi, anche una valenza funzionale. È indicata per esempio nel caso di eccessi cutanei della palpebra superiore, rilassamento cutaneo complessivo della regione periorbitaria, ipertrofia delle borse adipose. Come tutti gli interventi chirurgici, la blefaroplastica può comportare complicanze che, nel caso sia eseguita da un chirurgo plastico esperto, risultano essere rare e solitamente minori.

 

L'INTERVENTO CHIRURGICO

La procedura chirurgica viene generalmente eseguita in anestesia locale con eventuale assistenza anestesiologica, e richiede circa 60 minuti per l’esecuzione chirurgica. La blefaroplastica può essere praticata a livello della palpebra superiore, inferiore o entrambe (blefaroplastica completa). Le incisioni chirurgiche e le conseguenti cicatrici sono pianificate in maniera tale da essere camuffate a livello della piega palpebrale della palpebra superiore ed a pochi millimetri dal margine ciliare per la palpebra inferiore. La metodica prevede l’asportazione della cute in eccesso, con la possibilità di ridurre l’eventuale grasso periorbitario ipertrofico. I differenti aspetti dell'intervento vanno sempre approfonditamente esaminati caso per caso e discussi con il chirurgo in sede di consultazione.

 

IL POST-OPERATORIO

Dopo un intervento di blefaroplastica, il paziente può avvertire lieve dolenzia locale che è generalmente ben controllata dagli usuali antidolorifici. Nell'immediato postoperatorio, può manifestarsi edema, gonfiore ed ecchimosi della regione perioculare che si risolveranno nel giro di circa 7-10 giorni. La normale attività può essere ripresa in tempi molto brevi, avendo l’accortezza di evitare l’esposizione diretta solare e seguendo un’accurata igiene oculare.

OTOPLASTICA

L'otoplastica è l'intervento che mira a correggere le deformità della cartilagine auricolare sia in termini di forma che di posizione. La deformità più frequente è rappresentata dall'eccessiva prominenza del padiglione la quale può essere dovuta ad un eccessivo sviluppo della conca o dalla mancanza della formazione di elice ed antielice (ripiegature esterne dell'orecchio). La correzione delle deformazioni dell'orecchio sono indicate a partire dagli 8 anni, età alla quale si è raggiunto il completo sviluppo del padiglione auricolare. L'intervento correttivo può comunque essere eseguito anche in età adulta senza aggiunta di rischi. Come tutti gli interventi, l'otoplastica comporta un minimo di rischio. Se l'otoplastica è eseguita da un chirurgo plastico esperto, le complicanze sono rare e solitamente minori. La complicanza più grave è rappresentata da un'infezione a carico della cartilagine che può causare alterazioni cicatriziali e pregiudicare il risultato finale rendendo necessario un secondo intervento correttivo. Normalmente la condrite viene comunque ben controllata con la sola terapia farmacologia.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
La procedura chirurgica può essere eseguita in anestesia generale o in anestesia locale, con o senza sedazione, e dura circa 1 ora. Le tecniche chirurgiche sono varie e la scelta è legata al tipo di deformità. L'incisione viene comunque generalmente praticata nella porzione posteriore e quindi la cicatrice residua viene ben mimetizzata. Viene praticato un bendaggio a protezione dell'area operata. I punti di sutura possono essere riassorbili e non hanno quindi bisogno di essere rimossi. I differenti aspetti dell'intervento variano in dipendenza del singolo caso clinico e vanno sempre approfonditi ed esaminati caso per caso e discussi con il chirurgo in sede di consultazione.
 
IL POST-OPERATORIO
Il dolore nell'immediato post-operatorio viene ben controllato dalla terapia farmacologia. Dopo alcuni giorni, in dipendenza della tecnica utilizzata, il bendaggio può essere sostituito da una medicazione più leggera, particolarmente importante nelle ore notturne. Tutte le attività vengono riprese in pochi giorni, tranne quelle sportive che possano implicare traumi incidentali alle orecchie.

LIFTING DEL VISO

Il lifting cervico-facciale (ritidectomia) è un intervento eseguito per correggere gli effetti del rilassamento e dell'atrofia della cute e dei tessuti sottostanti del volto e del collo dovuto all'invecchiamento, alla forza di gravità, ai danni solari e alle abitudini di vita. La ritidectomia, come peraltro tutte le procedure di chirurgia estetica, non ferma il tempo, migliora solamente i segni più visibili dell'invecchiamento. I migliori candidati all'intervento di lifting facciale sono pazienti con chiari segni di invecchiamento, ma con buona elasticità cutanea e strutture ossee ben definite. Se la ritidectomia è eseguita da un chirurgo plastico esperto, le complicanze sono rare e solitamente minori. Bisogna considerare però che ogni individuo ha una risposta personale e difficilmente prevedibile in termini di guarigione. Oltre le complicanze generiche valide per qualsiasi intervento chirurgico, va segnalata la possibilità di uno stupor del nervo facciale, solitamente temporanea, e quella di una guarigione più lenta e difficoltosa per i fumatori.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
L'intervento chirurgico è solitamente effettuato in anestesia generale e richiede dalle 2 alle 4 ore di tempo. La localizzazione e l'estensione delle incisioni varia a seconda del singolo caso clinico. Generalmente seguono la linea dei capelli all'altezza della tempia, si estendono verso il basso al davanti dell'orecchio seguendo le pieghe naturali, girano intorno al lobo auricolare risalendo dietro all'orecchio sino al suo apice superiore. Se anche il collo necessita dell'intervento, una piccola incisione supplementare viene eseguita sotto al mento. I tessuti cutaneo e sottocutaneo vengono separati dalla muscolatura, il grasso in eccesso viene asportato, i muscoli trazionati ed ancorati, la cute viene quindi stirata e la porzione in eccesso rimossa. Talvolta piccoli drenaggi possono essere posizionati per un paio di giorni. Le incisioni vengono infine richiuse con suture delicate. I differenti aspetti dell'intervento legati ai differenti casi clinici, vanno approfonditamente esaminati caso per caso e discussi con il chirurgo in sede di consultazione.
 
IL POST-OPERATORIO
Il dolore postoperatorio può essere ben controllato dalla terapia farmacologica. Il fastidio legato all'edema dei tessuti invece può essere significativo ed importante nelle prime 48 ore. Piccole aree di iposensibilità sulla cute si manifestano in molti casi e tendono a risolversi nello spazio di alcune settimane spontaneamente. I bendaggi vengono rimossi in 3°-4° giornata ed i punti tra la 5° e la 14° giornata. L'aspetto torna ad essere accettabile intorno alla terza settimana quando si assiste alla riduzione delle ecchimosi.

PROFILOPLASTICA

Sotto il nome di profiloplastica si racchiudono tutti quegli interventi atti a rendere più armoniosa la fisionomia del volto in caso di alterazioni congenite o deformità acquisite in seguito a traumatismi. In particolare prevede l'uso di impianti, fabbricati nei più diversi materiali, che permettono di allungare la linea della mandibola o di portare un mento o degli zigomi in equilibrio con il resto del viso. Va specificato che nessuno di questi interventi consente un miglioramento dei difetti di occlusione eventualmente presenti. I migliori candidati per l'intervento di profiloplastica sono quei pazienti che cercano un miglioramento del loro profilo con aspettative realistiche. Quest'intervento può essere effettuato in concomitanza con una rinoplastica o un lifting facciale o una blefaroplastica. Tutti gli interventi chirurgici portano con sé un minimo di imprevedibilità e di rischio. Negli interventi di profiloplastica si può avere una lieve dislocazione dell'impianto che può richiedere un nuovo intervento. Se si sviluppa un'infezione può essere necessario, anche se si instaura una terapia antibiotica, rimuovere l'impianto temporaneamente, per poi riposizionarlo in un secondo tempo.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
Sia che riguardi l'impianto di protesi mentoniera che quello di protesi zigomatica, l'intervento, eseguito in anestesia locale o eventualmente in anestesia generale, richiede circa 30-45 minuti. Il chirurgo, in seguito a visita specialistica, sceglie e seleziona il tipo e la grandezza dell'impianto. Nel caso di protesi mentoniera, l'impianto viene collocato in una tasca all'interno della bocca, nell'area subito davanti al mento. L'incisione endo-orale viene suturata ed una piccola medicazione viene preparata per evitare dislocazioni della protesi nell'immediato post-operatorio. Nel caso invece di protesi zigomatica, la via di approccio è differente a seconda che si associ questo intervento al lifting facciale, alla blefaroplastica o che venga inserita solamente la protesi zigomatica. Si può utilizzare quindi la via di inserzione offerta dagli altri interventi: si colloca l'incisione sul bordo palpebrale inferiore o all'interno della bocca. Si allestisce una tasca e vi si alloca la protesi. Anche in questo caso verrà effettuata una sutura ed applicata una medicazione esterna che eviti la dislocazione nel postoperatorio.
 
IL POST-OPERATORIO
Il dolore in entrambe le procedure è praticamente assente ed il fastidio è ben controllato dalla terapia farmacologica. L'edema si riduce nello spazio di pochi giorni ed i punti non hanno necessità di venire rimossi in quanto riassorbibili. È possibile una riduzione della capacità di movimento e della sensibilità del volto nei primi giorni post-operatori.

PROF. GIOVANNI DI BENEDETTO

CLINICA DI CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA - CENTRO MEDICO “DIAGNOSTICA MARCHE”

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